“Ci sono adolescenze che si innescano a novanta anni” sosteneva la potentissima Alda Merini, e Nilla Longobardi deve averla presa alla lettera.
Nilla Longobardi è una donna ormai anziana, che ha cresciuto la sua famiglia nel centro di Bologna, in una casa ospitale e aperta. Casa e ricordi sono le uniche cose che le rimangono, almeno fino a quando i figli decidono di trasferirla in una casa di riposo. È proprio nell’ospizio che tra un direttore mai contento, un infermiere spagnolo di cui si innamora, anziani che si invaghiscono di lei e la Morte che prova a sedurla, Nilla si accorge non solo di essere lucida e viva, ma di avere ancora il viaggio dei suoi sogni da realizzare: Acapulco.
Acapulco, spettacolo ospite a Le Città Visibili lunedì 22 luglio alle 21:30, per dirla in poche parole è un inno alla vita.
Mila Vanzini e Mele Ferrarini, partendo da un omaggio alle nonne custodi di memoria familiare e storica, ci porteranno dentro le stanze di una casa di riposo e dentro quelle di Nilla, potente sognatrice, per arrivare ad affrontare il tema della senilità più in generale.
a cura di Gloria Perosin
Mila Vanzini, attrice, regista, performer e Mele Ferrarini, attore, autore, performer. La vostra arte è il vostro denominatore comune, insieme chi siete?
Facciamo parte dell’Associazione Artisti a Progetto che potremmo definire un’associazione a conduzione familiare che desidera promuovere l’arte e la cultura come luogo di incontro, di confronto e di riflessione, con gentilezza e umanità. Ha sede a Caselle di Selvazzano Dentro, in provincia di Padova, produce i nostri spettacoli e organizza anche laboratori di scrittura creativa.
Come nasce Nilla Longobardi? Quanto di lei c’è in voi e quanto di voi in lei?
La nostra protagonista nasce nel tentativo di incarnare un’umanità che prova ad attraversare il dolore come occasione di conoscenza e dunque a reagire sempre in maniera propositiva. E diciamo che vorremmo tanto da anziani essere come lei!
Il 27 ottobre del 1981 Alberto Sinigaglia, in una puntata di Vent’anni al Duemila, intervistava Italo Calvino e gli chiedeva tre chiavi, tre talismani per il Duemila. Calvino rispondeva «imparare molte poesie a memoria per ripeterle anche da anziani e farsi compagnia, fare calcoli complicati a mano per rimanere concreti, ricordare che tutto quello che abbiamo ci può essere tolto da un momento all’altro».
Sapreste dirmi cosa risponderebbe Nilla Longobardi?
Nilla direbbe di lasciare aperta la porta di casa, portare a spasso il bambino che è in noi, mangiare cioccolata e fare movimento per sviluppare la serotonina. Comunque, Nilla è una tipa semplice, se in valigia ha qualche libro, il passaporto per viaggiare e i foulard per proteggersi da sole e vento, ha tutto.
Hanno definito Acapulco come un vero e proprio “inno alla vita”, e Nilla come una forza della natura, una signora che non molla e che continua a sognare.
Chi sono o chi sono state (se ci sono state) le tre Nilla-chiave della vostra vita?
Mila: mio nonno Enzo, che quando ero neopatentata e mi prestava la sua macchina, al posto di dirmi: “Mi raccomando, fai attenzione.” Mi diceva: “Guida scaltra, che se succede qualcosa poi ci pensa il carrozziere!” Mele: le mie due nonne Angiolina e Delia, una molto semplice e furbetta, che mi ha insegnato a guardare al cielo per cercare i pipistrelli nelle notti d’estate, l’altra sempre elegante, con il seno a tettoia sotto cui mi andavo a rifugiare, con tutti i suoi gioielli addosso fino a un momento prima di coricarsi. «Dovrò rifarmi una vita, finchè c’è vita io vivo. Ho il passaporto, i libri, i foulards: ho tutto». Come darti torto cara Nilla?
Ci vediamo lunedì 22 luglio all’ex macello, sempre in via Dario Campana, sempre con Le Città Visibili.