Per la VI edizione il Festival, dopo aver riscoperto e riportato in vita per tanti riminesi e non quel prezioso spazio nel cuore della città, si sposta all’Ex Macello di Rimini. Abbiamo ripopolato insieme una nuova location, un edifico in disuso da molti anni, per mettere in moto nuovamente, in un’altra area, un processo di rivitalizzazione in un’ottica di sensibilizzazione verso il recupero dell’archeologia industriale e di riqualificazione degli spazi urbani in stato di degrado. Un sito molto affascinante con caratteristiche completamente diverse dallo spazio precedente: navigare in queste nuove acque insieme a voi ed insieme agli artisti e ai collaboratori che hanno animato la VI edizione della rassegna ed arricchito il panorama culturale riminese è stata un’esperienza intensa ed importante.
“Le città visibili” ha già avuto sei fortunate edizioni, dal 2013 al 2018: da cinque a quattordici serate ad ingresso gratuito con spettacoli e musica dal vivo e molte attività che si svolgono prima, durante e dopo il Festival, e la possibilità di usufruire di un bar all’interno. Nell’avvicendarsi delle edizioni, l’obiettivo, raggiunto, è stato quello di permettere una crescita della qualità ed una diversificazione del prodotto artistico, aumentando così il valore e la notorietà del Festival, attraverso il coinvolgimento di artisti noti a livello nazionale ed internazionale; di avviare progetti di inclusione sociale, lotta ai razzismi, alle violenze di genere, al degrado del territorio; confermare la collaborazione con il Comune di Rimini, con il Circolo Milleluci e con le professionalità che ci hanno affiancato per l’allestimento dello spazio e per l’organizzazione e la divulgazione degli eventi, ed arricchirsi di nuovi sostenitori, come la Regione Emilia Romagna e il MiBACT, Ministero dei Beni e delle Attività culturali.
Dalla terza edizione infatti, con il sostegno del MiBact, è stato avviato un progetto triennale che vede la collaborazione con altri Festival e realtà nazionali, “L’Italia dei Visionari”, per coinvolgere ancora più direttamente i cittadini rendendoli partecipi attivamente nella programmazione di una delle serate, affinchè il territorio possa sentire che il Festival è sempre di più “una cosa propria”.
La IV edizione del Festival, si è arricchita di un altro progetto che ha vinto il bando GPT “Giovani per il Territorio” della Regione Emilia Romagna, ideato dall’Associazione Le città visibili, in collaborazione con Piano Strategico, Caritas, Comune di Rimini e Circolo Milleluci. Il progetto ha coinvolto un gruppo di ragazzi sotto protezione internazionale per rivitalizzare il giardino del palazzo cinquecentesco sfregiato dalla guerra nel centro storico di Rimini, nel quale si tiene il Festival, e restituirlo ancora una volta alla cittadinanza. Da questa edizione inoltre è stata avviata una collaborazione con l’Associazione Vite in transito, che ha organizzato una serie di aperitivi etnici e letture di donne migranti in apertura di serata.
Nella V edizione è stata riconfermato anche il Workshop gratuito di Social Media Storytelling, che ha permesso ad un gruppo di ragazzi Under 35 di frequentare il corso con il Professor Giovanni Boccia Artieri: il gruppo ha creato una piccola redazione, sotto la direzione di “Delfi Comunicazione”, che si è occupata della gestione del blog del Festival e del racconto di tutto quello che è accaduto in questa edizione attraverso i social. Si sono inoltre aggiunte collaborazioni con l’Associazione Kantharos di giovani archeologi, con le loro esplorazioni itineranti, e col Festival Parco Poesia, ospitato all’interno della rassegna.
Per la VI edizione Il Festival si è spostato dal giardino di Palazzo Lettimi all’Ex macello comunale di Rimini, continuando a lavorare in un’ottica di recupero di spazi abbandonati in stato di degrado. Per la seconda volta abbiamo vinto il bando GPT “Giovani per il Territorio” della Regione ER. Abbiamo moltiplicato le nostre collaborazioni: con la ONLUS Rompi il silenzio per affrontare il tema delle violenze di genere, con l’Associazione Il palloncino rosso abbiamo organizzato un convegno sulle buone prassi di riqualificazione urbana partecipata, presieduto dall’architetto Roberto Tognetti (iperPIANO), con CGIL per affrontare il tema dei diritti dei lavoratori, con RIU Project che ha realizzato una rassegna di videoarte con artisti provenienti dai paesi mediorentali su temi contemporanei, e un ciclo di passeggiate sonore; e abbiamo confermato le collaborazioni con l’Associazione Vite in transito, con Kantharos, che ha realizzato laboratori di riciclo creativo per bambini e biciclette itineranti, e con le realtà nazionali con cui siamo in rete per il bando “L’Italia dei Visionari”.