La vita ha un dente d’oro
2 Settembre
Orario: 21.30
Ex Cinema Astoria
APERTURA BAR
DALLE ORE 20.30
CREDITI
di Rita Frongia
LO SPETTACOLO
Uno spettacolo di archeologia teatrale.
Alle origini del gioco.
Laddove nasce la tradizione ormai perduta. Il gusto ed il piacere della vera finzione. Quella autentica. Quella che privilegia il gioco e la santa idiozia. La fede nell’arte del fallimento.
Di quale profonda ed inarrivabile stupidità sanno farsi carico! Come sanno attrarsi e distrarsi, precipitare dalle vette del sublime al buco nero del marasma più ingovernabile! E poi, chiunque volesse aiutare loro e i rari esemplari ancora esistenti, può lasciare una donazione al Comitato per la difesa e la salvaguardia dell’attore. (Claudio Morganti)
La vita ha un dente d’oro è un’antica espressione bulgara che non trova corrispondenza idiomatica nella nostra lingua. Oggi l’espressione non è più in uso ma pare venisse utilizzata per alludere al fatto che in tutto ciò che è vero c’è sempre un artifizio, una menzogna, un’alterazione d’organi. Ma è anche vero che le cose, a volte, sono proprio come sembrano. (Rita Frongia)
Nota biografica
Claudio Morganti
Formatosi presso la scuola del Teatro Stabile di Genova. Allievo di Carlo Cecchi, nel 1979 forma con Alfonso Santagata la compagnia Santagata-Morganti, di cui ricordiamo ancora Katzenmacher, Büchner mon amour, Kaspar Hauser e la messa in scena de Il calapranzi di Harold Pinter con la regia dello stesso Cecchi (Premio della Critica e Premio Ubu). Dal 1993 ha fondato una propria compagnia iniziando un percorso personale sull’opera di Shakespeare: Studio per il Riccardo III, Riccardo vs Amleto, Tempeste, La morte di Giulio Cesare, e l’ultimo, conclusivo allestimento integrale del Riccardo III, per la Biennale di Venezia 2000. Ritorna su Pinter con Il bicchiere della staffa e su Beckett con Atto senza parole numero due e L’amara sorte del servo Gigi. Poi un omaggio ad Antonio Neiwiller con Mr Krapp goes into painting. Comincia un pluriennale lavoro su Woyzeck, del 2012 è Ombre Wozzeck – operina musicale per uomini ombra di poche parole. Riceve il Premio speciale Carmelo Bene, Lo straniero 2010. Le Edizioni Dell’Asino pubblicano Il Serissimo metodo Morgant’hieff, per attori teatranti e spettatori. Riceve il premio Ubu 2012 (per la coerenza e l’ostinazione di un percorso artistico, laboratoriale e intellettuale che attraverso la fondamentale distinzione tra teatro e spettacolo, elaborata anche nel Serissimo metodo Morg’hantieff, riafferma l’autonomia poetica della scena). Nel 2015 legge insieme ad Elena Bucci Recita dell’attore Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto di Gianni Celati.