Work Express
Cent’anni di lavoro tra conquiste e treni persi
1 Ottobre
Orario: 10.00
Officine Grandi Riparazioni di Rimini
Via delle Officine (angolo Via Tripoli)
il form è personale, è pertanto necessario compilare un modulo per ogni spettatore.
È richiesto l’arrivo presso la location dell’evento
alle ore 9.00 e non oltre le ore 9.30
CREDITI
di Riccardo Tabilio
regia Michele Di Giacomo
con Tamara Balducci, Michele Di Giacomo, Lorenzo Carpinelli e gli allievi delle Classi 4°L e 5° S dell’Istituto Gobetti di Morciano
Produzione Le città Visibili, CGIL di Rimini, Regione Emilia Romagna
Immagine Marco Smacchia
LO SPETTACOLO
«Ogni mattina da qualche parte nel mondo un rider si sveglia e sa che per sopravvivere dovrà correre più veloce del suo algoritmo. Un operaio si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del Bonus 110%. Una lavoratrice si sveglia e sa che dovrà correre più di un lavoratore, e solo per avere lo stesso trattamento economico…» Parlare di lavoro nel 2023 significa percorrere una sterminata prateria fatta di frammentazione contrattuale, di ritmi inauditi, di compulsione e di dipendenza. Significa imbattersi in subdole forme di persuasione (e auto-persuasione) volte ad aumentare la produttività, la frenesia, le ore dedicate da ciascuno al lavoro: a farci dimenticare che si lavora per vivere e non si vive per lavorare. Work Express // Cent’anni di lavoro tra conquiste e treni persi prova a raccontare gli ultimi cent’anni di lavoro in Italia, e lo fa nella forma di una maratona teatrale che è anche una prova attoriale: in Work Express tre performer «stacanovisti» interpretano tutti i personaggi e si fanno narratori, per accompagnare il pubblico in una storia avvincente fatta di scoperte, scioperi, lotte, conquiste e batoste. Di treni presi e di treni persi. Scandisce lo spettacolo il fischio del vapore, tributo alle Officine Grandi Riparazioni, dove per cent’anni sono stati riparati i treni, luogo in cui debutterà lo spettacolo. Sostenuto da CGIL Rimini, Work Express corona un percorso di formazione con gli studenti delle scuole superiori, partecipanti a un progetto di narrazione e teatro dedicato al lavoro – di ieri e di domani – curato da Tamara Balducci e Michele Di Giacomo.
Nota biografica
Michele Di Giacomo
Attore, regista e direttore artistico. Nasce a Cesena. Si diploma come attore alla Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2005. Neodiplomato intraprende un percorso di formazione e spettacoli con il maestro Massimo Castri per la durata di cinque anni, all’interno di ERT. Lavora come attore, tra gli altri, coi registi Marco Plini, Daniele Salvo, Bruno Fornasari, Claudio Autelli, Maurizio Schmidt, Roberto Trifirò, Filippo Renda, Ciro Masella, tra teatri nazionali e compagnie indipendenti. Interpreta testi di drammaturgia contemporanea come “Nella solitudine dei campi di cotone “ di “Bernard-Marie Koltès, “Trainspotting” di Mouawad, “Ritratto di donna araba che guarda il mare” di Davide Carnevali, “Il generale” di Emanuele Aldrovandi. Nel 2015 fonda a Cesena Alchemico Tre, di cui è direttore artistico e regista. La compagnia lavora nell’ambito della formazione per le giovani generazioni, della produzione di spettacoli di drammaturgia contemporanea, nell’organizzazione di rassegne teatrali e di FU ME, festival di teatro contemporaneo sostenuto dal Comune di Cesena e dalla Regione Emilia Romagna che parto a Cesena nel periodo estivo artisti della scena teatrale italiano in dialogo con musicisti, scrittori, rappresentanti del mondo civile e del mondo giovanili. Da regista, oltre agli spettacoli della Compagnia, è stato prodotto da ERT in “Le Buone Maniere, i fatti della Uno Bianca” di Michele Di Vito e “Io sono mia moglie” di Doug Wright e dal Elsinor Teatro con “Il migliore dei mondi” di Magdalena Barile. Dal 2022 è direttore artistico dello storico LECITE VISIONI il Festival LGBTQIA+ del Teatro Filodrammatici di Milano.
Riccardo Tabilio
Riccardo Tabilio (Riva del Garda, 1987) è autore teatrale, regista e sound designer e lavora con realtà affermate del teatro partecipato e documentario come Kepler-452, Zona K, Quarantasettezeroquattro, Karakorum Teatro. Hanno messo in scena i suoi testi compagnie quali Evoè!Teatro (QAnon Revolution, regia di Silvio Peroni, prima rappresentazione al Centro Santa Chiara di Trento nell’aprile 2023), La Confraternita del Chianti e Carmentalia (Leviatano, regia di Marco Di Stefano, vincitore del bando NDN di IDRA, debuttato al Piccolo Teatro di Milano per la rassegna Tramedautore nel settembre 2021), Caffè Hertz (Tutto è Kabarett, regia di Riccardo Mallus, presentato al Teatro della Cooperativa nell’aprile 2023), oltre a Guinea Pigs, Dracma, Rimini Protokoll.
Tra i suoi ultimi lavori, le performance audioguidate 17 selfie dalla fine del mondo, dedicata alla crisi climatica, debuttata a Mittelfest nel 2022 e rappresentata in Italia e Slovenia; e Giorno Zero, dedicata alle componenti femminili e non combattenti della Resistenza Italiana, progetto inscritto nel ciclo di installazioni site-specific e camminate audioguidate della memoria ideate per le città del Friuli-Venezia Giulia con Quarantasettezeroquattro, associazione di cui dal 2022 è condirettore artistico.
Nel 2020-2021 ha scritto Fase Nove // Assolo Urbano di Rimini Protokoll (produzione Zona K) e Canto di Virgilio e di Beatrice, dedicata al Paradiso di Dante ed eseguita in tre lingue sul sentiero Rilke di Duino (Quarantasettezeroquattro, Festival Contaminazioni Digitali, Piccolo Opera Festival).
Con Kepler-452 è co-autore dell’indagine sull’odio sociale e social Gli Altri // Indagine sui nuovissimi mostri; di Album, progetto vincitore del bando Stronger Peripheries 2022, presentato a Pergine Festival 2023 e programmato a Budapest nel settembre 2023. Ha inoltre scritto insieme a Kepler-452 la performance remota-audioguidata Consegne, nata in reazione alla pandemia, oltre alla serie di performance itineranti audioguidate Lapsus Urbano. L’ultima di esse, Lapsus Urbano // Il primo giorno possibile, rappresentata in numerosi festival in tutta Italia, ha vinto il premio Rete Critica 2020.